Il senso del viaggio

Rumiz è lo scrittore che mi conferma. Non mi suggerisce chi sono, rappresenta plasticamente l'anima, dà corpo alle intuizioni.

"Tre uomini in bicicletta" parrebbe un resoconto cicloturistico, invece è un viaggio fisico e metafisico che definisce i confini del mito. Penetra l'Europa là dove non la pensi Europa. Il mezzo di trasporto è quello che consente di percepire davvero la strada, come luogo materiale, come metafora, come possibilità. 
La fatica, le temperature, gli odori, la luce, gli oggetti e le voci umane costruiscono una storia e, infine, un pensiero. 

Peccato aver lasciato questo libricino all'abbandono della libreria di casa per tanto tempo. Ma forse serviva il momento giusto, un'estate di contrasti e antitesi, oscillante fra le vampate africane che tolgono il respiro e le incursioni violente nel freddo autunnale.

È un libro da leggere assolutamente. Con calma. Soffermandosi su ciascuna parola, che la parola di Rumiz è sempre pregna, densa di senso, preziosa.

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