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Visualizzazione dei post con l'etichetta lifestyle

πΏπ‘’π‘Ÿπ‘˜π‘’π‘Ÿ πΆβ„Žπ‘Ÿπ‘œπ‘›π‘–π‘π‘™π‘’π‘  2: tra silenzi digitali e coraggio Intellettuale.

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Lurker Chronicles 1   Navigo in forum specializzati, gruppi LinkedIn e community professionali; finiscono le vacanze e, di nuovo e per caso, mi imbatto in una figura contraddittoria: il  lurker,   quella persona che "c'Γ¨", molto probabilmente legge e assorbe contenuti, magari pure con una certa voracitΓ  intellettuale, ma mantiene un silenzio quasi monastico quando si tratta di contribuire al dibattito. Non mi sto riferendo all'umile studioso che preferisce ascoltare prima di parlare – figura nobile e rispettabile - ma piuttosto a chi ha sviluppato perizia e opinioni articolate, ha competenze o esperienze da condividere, se interpellato privatamente dimostra di non essere una "presenza quiescente", ma sceglie sistematicamente la comfort zone del non-coinvolgimento. È il fenomeno che la letteratura accademica definisce come participation inequality o regola del 90-9-1: il 90% degli utenti osserva, il 9% contribuisce occasionalmente, l...

Fritto misto e ovvietΓ .

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Una brezza gradevole spira dal mare verso la spiaggia, sulla spiaggia si stende la terrazza, sulla terrazza si spaparanzano i tavoli del ristorante, con i loro cristalli e quelle onnipresenti e odiose sedie di design al cui schienale non puoi appendere nulla. Umido profumo di salsedine:  lecco furtiva l'interno del polso per sentire il sale sulla pelle (sΓ­, faccio ancora queste cose infantili e un po' sceme). Io al ristorante proprio non ci so stare, piΓΉ del cibo mi interessano i dettagli secondari e mi distraggo con le persone attorno, gli oggetti, le atmosfere, mi faccio storie. Stasera, ad esempio, ci si aspetta da me che mi immerga in estasi mistica nei sapori di questo piatto di gnocchetti ai frutti di mare, ma poi, alla fine, che sarΓ  mai: Γ¨ un piatto di gnocchi eh! Via via che i tavoli si riempiono, si svuota la bottiglia di vinello fresco mica male e osservo le facce, le schiene...  I ristoratori dediti alle pietanze a base di molluschi e crostacei hanno un...

GiΓΆden e grignapΓΌun.

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Giâden e grignapüun. Voi di che squadra siete? Io mi vendo facile facile al miglior offerente in termini di qualità e quantità, ma, potendo scegliere, prendo i grignapüun. Quest'anno sono turgidi, sani, dolcissimi. E poi allegri, riempiono di colore l'andare per sentieri, occhieggiano fra il verde: splendono al sole e sono gemme, spandono sentore di nettare e sono golosi bonbon. È giusto che la storia dell'umana tentazione abbia come oggetto mitico un frutto: profumo e colore sono l'anticamera del desiderio. Un tempo si partiva armati di pentolini a chiusura ermetica e si trascorrevano ore chini sul sottobosco. A tratti le piccole mani, anziché scaricare il loro tesoro zuccherino dentro l'imboccatura metallica, si portavano rapide alla bocca, la riempivano, imbrattavano il viso. La raccolta dei piccoli frutti del bosco era prurito di pelle esposta alle erbe irritanti e ai voli degli insetti, era lievi graffi e gridolini di gioia al comparire di ogni nuovo ...

GLOBETROTTER STANZIALI e LE MAGIE DELLA PAROLA

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È noto, Emilio Salgari descrive la giungla senza averla mai vista. Parte dall'Italia e viaggia, senza muoversi mai. Mario Rossi torna da un tour transcontinentale e posta sui social foto di truci rinoceronti, tramonti arancioni su città bianche, argillose chiese copte ed improbabili tende "a cinque stelle" nel deserto. Il Mario confonde nella memoria i particolari dei luoghi pur ricordando le scarpe che indossava; ha chiesto alla guida l'amicizia su Facebook (senza capire che la guida sorride per contratto), ma non ha imparato una sola parola nuova e non si è mai avventurato senza accompagnatore nei vicoli più equivoci di una città sconosciuta. Il Mario Rossi si è imbarcato su cinque o sei voli facendosi seguire ovunque dal profumo del suo dopobarba; ha mangiato a tavole servite da camerieri di ogni colore senza scoprire nulla dei cibi che portava alla bocca; non ha cercato e scovato una sola storia al di fuori di quelle servite dal tour operator e comprese nel pa...

LA FAMIGLIA BRAMBILLA IN VACANZA

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 - Gianmarco, rimprovera il bimbo, fatti sentire, per la miseria. Ha passato piΓΉ di venti minuti sul telefono. Gli fa male. Gianmarco si erge pesantemente in tutta la sua brianzola autorevolezza. Si avvicina al bimbo e biascica qualcosa mentre gli sfila il cellulare dalle mani.  Ma, siccome la solida educazione impartita in famiglia deve essere riconoscibile e riconosciuta, la voce della signora Mariamaddalena si alza di un tono. Due toni.  - Giampi lo sai che ci sono delle regole! Giampi, occhiale di metallo e capello alla Hitlerjugend, chiede mestamente scusa e si alza a sua volta. Unmetroesettantacinqueerotti: perchΓ© Giampi, il bimbo, ha quasi quindici anni. E ha passato ventiminutiventi sul telefono. Una tragedia. La giovane madre si sistema il casto costume da bagno color quaresima e intima:   - Adesso facciamo la passeggiatina, poi il bagno. Ho portato la fruuutta fresssca cosΓ¬ non mangiate le schifezze del bar. Tira su la sorellina di Giampi, le spolve...

BIACCA

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Biacca. « Nome generico di sostanze coloranti bianche costituite da carbonato basico di piombo ( b. di piombo ) o da ossido di zinco ( b. di zinco ). Fu a lungo usata anche per fabbricazione di polveri e creme cosmetiche. » L'ossessione di "fare bella figura” ci caratterizza come popolo e genera piΓΉ mostri dell'ignoranza. L'italica Madre, poi, da sempre coniuga l'espressione con il pronome enclitico: «Non farMI fare brutta figura» e cosΓ¬ la svuota ancora di piΓΉ, perchΓ© toglie di mezzo pure quello straccio motivazionale della reputazione personale per appropriarsene. L'italica Madre insegna assai presto come si impasta e stende la biacca. Generazioni e generazioni di buoni cattolici hanno educato al lavacro sacro: la melma morale si scarica nel buio dolciastro e segreto del confessionale. Ah come invidio la responsabilitΓ  rigorosa dei fratelli riformati! Un elenco incompleto degli effetti dell'educazione cerussata e profumata d'incenso, non tutti ugu...

EUTANASIA

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Il documento di cui si parla in questo articolo Γ¨ stato reso disponibile online il 15 maggio: si tratta del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne PSNAI Marzo 2025. Qui riporto il passaggio specifico. «2.2. Le prospettive delle Aree interne alla luce delle tendenze demografiche in atto e previste a livello nazionale e internazionale Obiettivo 4: Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile Un numero non trascurabile di Aree interne si trova giΓ  con una struttura demografica compromessa (popolazione di piccole dimensioni, in forte declino, con accentuato squilibrio nel rapporto tra vecchie e nuove generazioni) oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattivitΓ . Queste Aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma non possono nemmeno essere abbandonate a sΓ© stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le possa assistere in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento in modo da rende...

ERBA

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Non c'Γ¨ stagione o temperatura che tenga, non turba ormonale o programma trasgressivo per la serata, il dopocena per me e i miei figlioli Γ¨ tisana-time. Ciascuno la sua tazza, ciascuno i suoi aromi preferiti; chi dolce e chi naturale; qualcuno predilige i profumi e i colori, qualcuno le proprietΓ  delle erbe:  noi la sera si tisaneggia. Poi, nemici come prima, ma una-coccola-una Γ¨ d'obbligo anche quando la vampa estiva fonde il buonsenso e la buona creanza.    

π‘³π’Šπ’‡π’†π’π’π’π’ˆ π’π’†π’‚π’“π’π’Šπ’π’ˆ: in barba al "mondo storto"

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Apprendere quotidianamente qualcosa di nuovo Γ¨ il sale della vita, direbbe il buon Seneca se non fosse morto da un pezzo. Experiri placet . Ho trascorso l'inverno a ravanare dentro l'intelligenza artificiale come un pischello nerd, ora chiudo l'aggeggio infernale e mi dedico a un sapere parimenti cruciale: imparo a fare il fieno. E come rompo le balle ai miei figlioli affinchΓ© mettano la zucca nell'AI, ugualmente li tormento perchΓ© imparino il sapere nobilissimo delle mani. Pari dignitΓ . Se perdi il contatto con la terra, con le parole della terra, con l'odore della terra, rimani un mezzo uomo - una sorta di cyborg scassato. Non sia mai che crescano con la bislacca idea che il lavoro manuale sia roba da plebaglia: convinzione da bifolco arricchito, meschina quanto ignorante. Anche perchΓ©, se questo " mondo storto " dovesse andare definitivamente a puttane (copyright Mauro Corona, profeta di sventure, ma il 2025 ce ne offre parecchi indizi inquietanti)...

OUTDOOR

A tratti ci incastriamo dentro i tecnicismi, il cuore si avvolge di compiti da assolvere come un panino nel domopack. Perdiamo lo sguardo e le parole. Ho due anime. Una è schietta e morbida. Una è efficiente e calvinista: lei sa, lei studia, lei analizza, lei lavora. È un'anima giudicante. Chi ne ammira i risvolti operativi, me la foraggia inconsapevolmente. Lei funziona ma è antipatica, ve lo garantisco, anche se sembra ganza. Con quest'anima vado al lavoro ben equipaggiata, rispondo alle e-mail curando urbanità e precisione, raccolgo annotazioni dalle mie letture in ordinate cartelle nel drive. Passo dal microscopio delle virgole al telescopio del domani, ma sono miope e miope rimango. Con quest'anima assegno voti insulsi a compiti sofferti, accidenti a me. Talora la imbriglio - nella schiuma amarognola di una birra fresca o nella fresca risata di un alunno, se mi innamoro di una parola, quando inciampo nella bellezza o nel dolore o in quella strana cosa che è la vi...