"Attività" sociale.
Convivialità è vivere-con qualcuno. In un convivio si condividono, appunto, le vivande.
Per sopravvivere serve il cibo, per vivere il piacere del cibo, per con-vivere il piacere del cibo e della compagnia. Il compagno è "cum-panis", colui con cui dividi il pane e siamo daccapo.
Tutta questa tiritera etimologica per dire che decidere di trovarsi a mangiare insieme ha senso. E se questo avviene fra due gruppi, vale doppio, è una specie di doppia convivialità. Se poi questi due gruppi hanno una quarantennale storia comune e condividono l'appartenenza ad un sodalizio più grande, meglio ancora.
Oggi è andata così. Prima di "conviviare", abbiamo condiviso un po' di sentiero, giusto a dare uno sguardo affettuoso alla faggeta e alle Grigne, una bottiglia in cresta e quattro balle. Una volta seduti al caldo, la nebbia è montata, la pioggia si è scatenata e noi si è "conviviato" in pace.
Non avremo cambiato il mondo,
ma qualcosa di bello ne è uscito.