Deutsche Denken, pasticci nostrani.

Di nuovo questi tedeschi, ancora loro, santa pazienza, apparentemente freddi e intimamente così tormentati. 

Gli autori tedeschi, cari compagni di un'età di paturnie che andavano tenute a bada, come Mann tiene a bada il suo Castorp.
 

Ebbene, dopo Hermann in salotto, stamani ho incontrato Franz dentro la cabina armadio. Riordinando gli abiti "da lavoro", il pensiero ha virato verso lo scetticismo e il buon Kafka ha fatto capolino, fatalmente. 

Intanto, mi sono resa conto che adesso sono dipendente del MIM: sigla in sé inquietante, ma che è solo espressione dell'italico gattopardismo. Poi, ho realizzato che il ministero (per me IL ministero) deve aver recentemente modificato - di nuovo - il piano per il reclutamento dei docenti. Pare ci siano novità - di nuovo - sulla valutazione degli alunni. È certo che non si cancelleranno gli obiettivi del PNNR, ma probabilmente saranno operati dei tagli - di nuovo - sui fondi. Franz caro, ragazzo mio, avresti parecchio da imparare: il tuo Castello è roba da dilettanti.

Introdurre la letteratura! Introdurre il Primo Novecento Tedesco nel Piano di Formazione dei Ministri Neoassunti!

Questo è - oggi - assolutamente imprescindibile.
(Ah! Non esiste un piano di formazione dei Ministri? Eh... si vede.)

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