L'erbe prüme.

Una domenica di sole e si va finalmente a trovare il Maggio: in basso odora di fieno nuovo, mentre su, nei pascoli alti, è fresco e verde.

Maggio è il disgelo cristallino, scrosciante.
Maggio è l'erbe prüme, la prima erba.
Maggio è la bellezza inattesa delle ortiche in fiore e la montagna gonfia di vita.
È l'antico sentiero che si rianima di passi nuovi.

La primavera non è un inizio, ma un ritorno. Solo la prima giovinezza, la più acerba, è un inizio vero: ogni altra ripartenza è uno slancio preso correndo su un terreno già noto,è sciocco fingere il contrario.

Prima di aprire una strada, ripulisci i sentieri secolari: la sapienza con cui furono costruiti ti sarà maestra, l'averli battuti col tuo passo sarà l'esperienza necessaria.
Il Maggio delle mie montagne sarà nuovo anello nel tronco del castagno, possibilità al piede che cerca l'appoggio, invito alla gamba che ritrova il suo passo. Anno dopo anno, dopo anno, dopo anno. 

Nessuna primavera è un inizio.




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