BRINDARE A SCIROPPO, ovvero vola basso ma vola.

Forse dovrei sentirmi giù. Per come ho inaugurato il '25, intendo, che qui ieri si è brindato a sciroppo e anche oggi si sprizza proprio energia da tutti i pori.

E invece no. Son contenta. In barba ai performer da tastiera, da test, da bar, da bara, ho finito da tempo di giocare al fenomeno e solo tempo desidero e chiedo.

La fase down ci sta: è stagione ed è anche un po' riposante. A mezzanotte meno qualcosa ho perso giocando a carte, ma mi sono pure divertita e scommetto che stamani il mio stomaco è messo meglio di quello di tanti vigorosi ventenni e di tanti pseudo ventenni con la panza trattenuta e le rughe finto-figo.

C'è che sono cinquantacinque e urge pensare alle cose urgenti. 

Non ho ben capito questo recente affollarsi di proposte da parte di life-mental-cosacoach ... o io faccio tenerezza o loro sono disoccupati. Mettiamola così: grazie del pensiero, sarà per un'altra volta, mo' non c'ho tempo (ma apprezzerei che qualcuno mettesse una parola definitiva sulla possibile trascrizione del colloquiale "c'ho").

Tempo, quello stringe, sì. Non sono un'ingrata ma sono sincera. La storia che le difficoltà sono cosa buona perché ti temprano, questa spiritualità del dolore, mi sta sulle palle. Le ho avute, le mie, come voi le vostre, e le avrei evitate volentieri; le ho ancora e mi fanno incavolare. Si fronteggiano, di solito rimettendoci qualche pezzo di noi, pezzi di quelli per cui non si trovano ricambi in commercio; si fronteggiano e si tira avanti. Poi, però, ho avuto le mie belle soddisfazioni e il '24 non è stato affatto un anno avaro.

Al '25 - potendo - chiederei di essere meglio dell'ultimo '25, che ha portato un po' sfiga. Ma, prima e soprattutto, chiedo proprio tempo, che ho più carne al fuoco di quando avevo vent'anni e un decimo delle energie, porca miseria.

Facciamoci gli auguri allora: "anche a te e famiglia" e forza, avanti tutta, che ci sarà pur sempre un Oki a darci una mano.