GIUSEPPE

Giuseppe il costruttore nacque sotto il segno della negazione.
Il piccolo, già intento a costruire il proprio cuore, con la manina stretta nella mano materna, trovava sempre troppo lunga e affollata la via di casa, negava i baci e irritava le matrone inopportune.

Il ludus aveva finestre alte, aule fredde e stretti corridoi. Gli rimase estraneo. Sui banchi negò perfino se stesso agli altri, costruendo un suo mondo interiore, geometrico labirinto. E irritava gli insegnanti incomprensivi.

Dentro la sua corazza ormai temprata a dovere, negli anni Giuseppe esplorò la sua città. Attraversava gli incroci e frequentava mercati e palestre. Qui negò profondità all'amicizia e superficialità all'amore.
Accumulava materiali per costruire la sua strata, ma irritava i conoscenti dall'occhio vanesio e dal giudizio ordinario.

Con un cuore puro, un'anima severa e una strada in mente, Giuseppe andò per il mondo. Viaggiò sotto il sole cocente e attraverso nebbie gelide; bevve nei baccanali e spese denari nelle fiere. Osservava silenzioso e cercava il luogo adatto a realizzare la sua strada. Non cercò mai soci costruttori, perché Giuseppe era nato sotto il segno della negazione.
Luongo le vie del mondo scoprì che i ridanciani inopportuni avevano successo, che gli incomprensivi avevano vita facile, che le persone ordinarie sono ben accette e la sua corazza, pur temprata a dovere, talvolta si incrinò, fu necessario ripararla.
A trafiggere il metallo arrivarono l'Amore egoista, la Fede farisea, l'Avidità, la Chiusura. Erano tutti ben vestiti.

Il mondo non accolse Giuseppe, perché Giuseppe era nato sotto il segno della negazione, ma gli fece spazio, piano piano. Gli permise infine di tracciare e costruire quella strada: prima deridendola, poi guardandola con sospetto, poi lasciando che intersecasse le altre e ammettendo che sì, era una buona strada: non bella a vedersi, costruita a mani nude e senza fronzoli, con materiali diversi e a volte raccattati qua e là, ma buona, solida.
Giuseppe, però, impose una gabella per percorrere la sua strada e mai accettò che venisse battuta da quei Signori ben vestiti che avevano trafitto la sua corazza.
***
Dopo tanto tempo, la strada di Giuseppe è ancora lì, ma pochi la conoscono, perché a pochi è dato entrarci. Quando la si incrocia per caso, si vedono i materiali d'accatto e si pensa sia una strada bizzarra.

(Immagine realizzata con Copilot)

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